Il giorno tace
dall’alto dei tacchi
Il giorno tace
dall’alto dei tacchi
A te
A te
che mi hai regalato
angoli di felicità
attese lunghe secoli
a te che mi hai pugnalato
mentre ti proteggevo
dal dolore
della solitudine
quando avevo bisogno di te
delle tue mani del tuo respiro
di saperti accanto a me
alle notti insonni
non porto rancore
i tuoi seni, la bocca
la tua lingua
mi hanno plasmato
se oggi posso rinascere
lo devo a te
che mi hai ucciso
Ah i tempi
in cui ti contemplavo
ineluttabile infinito
ora mi sfuggi tra le dita
Rimane il senso
di un orizzonte lontano
e si inerpicano
ridondanti ricordi
alle pareti secche
della mia anima
Vaghe
sfuocate ombre
illuminano il fine
L’oblio è meglio
di un lacerante dolore
ancorato alla profondità
degli abissi
della mente
Al crepuscolo
Al crepuscolo
la mia solitudine
Risale gli abissi
della mia anima
malinconia che mi assali
con la ferocia di un lupo ferito
in te sanguina il mio cuore
alte e lontane finestre
si concedono al vento impetuoso
di antichi ricordi sepolti
e ad essi si avvinghia
come un abbraccio
la mia canzone solitaria
e l’alba mi coglie all’improvviso
e canta
Scrivimi amore,
raccontami delle margherite
di campo,
del sole,
del ronzio delle api,
narrami dei sorrisi
dell’ombra dei castagni
del tempo
in cui eri felice
scrivimi amore,
scrivimi di te di me
dei nostri sogni
dei nostri viaggi
degli orizzonti.
scrivimi
e non parlare
scrivimi
scrivimi
e non cantare
e non guardare
scrivimi
e non pagare
e non dimenticare
scrivimi
e baciami
sugli occhi
sulla bocca
sul cuore
sui capelli
sui pensieri
baciami
il naso
i sorrisi
Il bene che ti voglio
scrivimi e baciami
Tempi
Ah i tempi
in cui ti contemplavo
ineluttabile infinito
ora mi sfuggi tra le dita
Rimane il senso
di un orizzonte lontano
e si inerpicano
ridondanti ricordi
alle pareti secche
della mia anima
Vaghe
sfuocate ombre
illuminano il fine
L’oblio è meglio
di un lacerante dolore
ancorato alla profondità
degli abissi
della mente
Sordo
Non posso non udire
l'eco dei tuoi passi
che calpesta i miei pensieri
e si infrange negli spigoli
della mia anima
mi ronzi in testa
come un ape
come la pioggia
sui vetri
e leggera attraversi
la mia vita
sei entrata silenziosa
discreta come i dolci pensieri
come se
da sempre
abitassi le mie profondità
e forse è cosi
solo ora riemergi
come il sole all'alba
Uragano
Ti preannuncia un fragore
come una tempesta
so che sarai
per la mia inquieta anima
devastante
come la primavera
come le graminacee
entrerai in me
silente e impetuosa
in ogni mio dove albergherai
o forse
già ci sei
ci sei sempre stata
nel profondo dell'inconscio
come la parola, il viaggio, il sentiero
o solamente un sogno
sarai come ti ho immaginata
dai seni caldi
e i sorrisi accoglienti come i porti
come i viaggi, i sentieri o un sogno
e sarà come rinascere
Ti sto aspettando
non venire di fretta
mi basta questa luce fioca
per illuminare i pensieri
ti aspetto
come si aspetta la primavera
dopo il lungo letargo
non mi chiedo più
se questo corpo che mi contiene
ti piacerà
mi chiedo se vorrai scoprirlo
se insieme andremo
oltre gli scogli
oltre l'apparenza
se mi darai la mano
chiudendo gli occhi
se sarai mia complice
compagna e amica
se insieme
io e te
tu ed io
saremo una nuova appartenenza
se sapremo parlarci con gli occhi
mi chiedo se sentiremo
la stessa musica
quando ci sfioreremo
se verrai con me
lontano
noi due soli
ti aspetto
non fare rumore
e non venire di fretta
in questo sogno boreale
mi basta sfiorarti
e subito volo
colibrì dalle ali cromate
e il cuore in gola
in lente spirali mi avvolge
il tuo profumo
e divengo etereo
ti assaporo lentamente
come un limone che rinfresca
e sapori di menta
come le notti d'estate
e quella canzone sussurrata
ci ritrova abbracciati
io e te siamo il paradiso
Nelle mie mani
la fatica e il sudore
il peso degli anni
eppure
ti sanno accarezzare
con la leggerezza del vento
e sono affamate
dei tuoi contorni
come cani selvaggi
e ti cercano
sfiorano
come le mie labbra rosse
assaporano la tua pelle
e si vanno fondendo
le tue mani con le mie
così esili e avide
e ci coglie
avvinghiati
la fame di te e di me