Il social network rovina la coppia?
Si potrebbe pensare di si, in realtà si commette l'errore di confondere la causa con l'effetto. Le accese discussioni che avvengono per l'utilizzo del social vengono catalogate come "gelosie". In parte possono configurarsi così, ma solo come manifestazione delle emozioni sprigionate, per la forma non nella sostanza. Provo a spiegarmi meglio.
La forma del disagio viene manifestata come attacco di gelosia, nella discussione che si accende all'interno della coppia, ma questo è solo l'aspetto esteriore di un malessere più profondo. In altre parole è l'effetto non la causa. Le dinamiche dei rapporti interpersonali e di coppia sono molto più complesse ed articolate.
Come afferma Frugis, noto terapeuta, si cerca di risolvere il disagio o trovare una via di uscita. Facebook e' una sorta di terapeuta "dimezzato" che fa il lavoro a meta, con tutti i rischi del caso. La realtà virtuale rappresenta il luogo dove si proiettano le proprie ansie, i propri bisogni, le paure. Così come si fa dal terapeuta. In questo caso però si è esautorati dal lavoro di rielaborazione del tutto e di riscontrarlo nel reale. Rappresenta una via di fuga dall'ansia della realtà. Col social ci si ferma ad una realtà virtuale. E tutto resta come era.
Non a caso le coppie ripropongono gli stessi problemi di incomunicabilità, e le dinamiche che sussistevano. Questo perché tendenzialmente non si sono risolte le proprie difficoltà . Il social rappresenta una soluzione facile, un rifugio, un luogo ove ci è consentito trovare conforto senza mettere in discussione se stessi, senza dover necessariamente fare sforzi per costruire una relazione vera.
Una coppia è"sana" quando c'è comunicabilità, condivisione, complicità, quando percepiamo gli odori, quando il partner ci attrae. Lo sforzo e' la costruzione del rapporto anche quando questo comporta difficoltà, dolore. Le ansie, le tensioni, la rabbia vanno "scaricate" ed elaborate con un lavoro di introspezione e successivamente di confronto, ma sempre all'interno della coppia. I problemi vanno affrontati, solo così si superano i disagi personali e di copia.
Ci sta che in particolari condizioni ci si conforti con la realtà virtuale, ma solo a patto della consapevolezza che ciò non rappresenta una soluzione bensì un temporaneo palliativo.