È Natale e tutto tace
niente canzonette sdolcinate
così mi piace
nè albero nè presepe
ognuno é in pace
davanti alla ipocrisia una siepe
i disgraziati lo sono tutto l'anno
i buon pensanti piaciuti e rossi
solo a Natale li ricorderanno
ma appena finito saranno rimossi
e le coscienze caste e pure
dopo i regali panettoni e ceste
ritorneranno insensibili e dure
Buone feste
venerdì 25 dicembre 2015
sabato 12 dicembre 2015
mai e poi mai
Duro e puro
forse
anche in me
si annidano demoni
ma ogni goccia di sangue innocente
è sangue del mio sangue
l'ho giurato
non a Pontida
per un misero pezzo di terra
ma alla centoventiduesima
per ogni ingiustizia
non mi banalizzerò
nel lasciamoli provare
lo dicevano anche dei leghisti
lo dicevano i qualunquisti
io no
mai e poi mai
con i fascisti
venerdì 11 dicembre 2015
Illusione
Deposta
in un angolo remoto
la speranza
esile come il vagito
di un bambino
incerta come la vita
incatenata nell l'attimo
ove il mondo si ferma
lentamente muore
il tempo la tradisce
zattera alla deriva
si perderà nelle onde
confondendosi all'orizzonte
in un angolo remoto
la speranza
esile come il vagito
di un bambino
incerta come la vita
incatenata nell l'attimo
ove il mondo si ferma
lentamente muore
il tempo la tradisce
zattera alla deriva
si perderà nelle onde
confondendosi all'orizzonte
poco importa
è sempre solo un illusione
giovedì 10 dicembre 2015
Se
Quello che non sai
ho ancora
i tuoi occhi
in una foto sbiadita
quello che non sai
che è la mia preferita
ho ancora
la tua bocca
senza rossetto
a sfiorarmi il collo
e baciarmi il petto
ho ancora
le tue dita
accarezzarmi lievemente
la guancia arrossita
ho il tuo odore
così intenso
da gatta in calore
quello che non so
se hai dimenticato
l'uomo che ti ho lasciato
ho ancora
i tuoi occhi
in una foto sbiadita
quello che non sai
che è la mia preferita
ho ancora
la tua bocca
senza rossetto
a sfiorarmi il collo
e baciarmi il petto
ho ancora
le tue dita
accarezzarmi lievemente
la guancia arrossita
ho il tuo odore
così intenso
da gatta in calore
quello che non so
se hai dimenticato
l'uomo che ti ho lasciato
sabato 5 dicembre 2015
Tra passato e futuro
Tutte le ho meritate
una ad una
centimetro per centrimetro
solchi indelebili
sorde parlano di me
altre profonde
misteriosi abissi
statutarie si agitano
in polverosi anni
a volte dolci
risvegliano voli
ho preso rotte senza mappe
naufragato in mari paludosi
la quotidianità risucchia
in viscerale banalità
non traccerò sentieri
non scoprirò nuove terre
cerco Dio
in luoghi inospitali
e forse
troverò il senso
di questa miseria
una ad una
centimetro per centrimetro
solchi indelebili
sorde parlano di me
altre profonde
misteriosi abissi
statutarie si agitano
in polverosi anni
a volte dolci
risvegliano voli
ho preso rotte senza mappe
naufragato in mari paludosi
la quotidianità risucchia
in viscerale banalità
non traccerò sentieri
non scoprirò nuove terre
cerco Dio
in luoghi inospitali
e forse
troverò il senso
di questa miseria
mercoledì 2 dicembre 2015
Orgoglio
L'orgoglio
è la virtù degli insicuri
coloro che vivono
sentendosi puri
io che mi amo e ti amo
e di ciò mi sazio
nell' ordinario
non trova spazio
nel mio vocabolario
è la virtù degli insicuri
coloro che vivono
sentendosi puri
io che mi amo e ti amo
e di ciò mi sazio
nell' ordinario
non trova spazio
nel mio vocabolario
napoli
Tutto avvolge
e dilata il tempo
eppure amo
l'essere sospeso
tra l'oggi e i ricordi
sono nato con la nebbia
fin nelle viscere
mi penetra
umida come il tuo umore
pallida
come il domani
ma ho assimilato
il sole, il mare
il chiassoso silenzio
della cittá dei mille volti
anzichè nebbia
respiravo musica
ormai l'ho nel sangue
e il mio grido
rantola inascoltato
tra le piazze a festa
del vomero
e dilata il tempo
eppure amo
l'essere sospeso
tra l'oggi e i ricordi
sono nato con la nebbia
fin nelle viscere
mi penetra
umida come il tuo umore
pallida
come il domani
ma ho assimilato
il sole, il mare
il chiassoso silenzio
della cittá dei mille volti
anzichè nebbia
respiravo musica
ormai l'ho nel sangue
e il mio grido
rantola inascoltato
tra le piazze a festa
del vomero
lunedì 30 novembre 2015
Puzzle
Sono fatto di tempo
mi compongono
infinite gocce
catalizzate nel caos
che il vento spezza
e ricompone
in una nuova essenza
sono il leone
che mi dilania
sono il fuoco
che mi arde
sono roccia
e insicurezza
sono il tempo
di mille battaglie perse
il canto della terra
polvere e argilla
sono il limite
dell'umano
energia dell'universo
meravigliato e incredulo
solo nel deserto
e non mi sono mai perso
mi compongono
infinite gocce
catalizzate nel caos
che il vento spezza
e ricompone
in una nuova essenza
sono il leone
che mi dilania
sono il fuoco
che mi arde
sono roccia
e insicurezza
sono il tempo
di mille battaglie perse
il canto della terra
polvere e argilla
sono il limite
dell'umano
energia dell'universo
meravigliato e incredulo
solo nel deserto
e non mi sono mai perso
sabato 21 novembre 2015
Sottofondo
Rigiro il foglio
tra le mani
i pensieri di ieri
ed è giá domani
scorre il tempo
non tengo il passo
è la sera collasso
sono invecchiato
un buon vino
non puoi berlo
appena sveglio al mattino
il tempo
che invenzione fugace
la lingua falsa
ma la ruga
non è mendace
nell'isola serena
il vento tace
ma il bisbiglio
non dà pace
tra le mani
i pensieri di ieri
ed è giá domani
scorre il tempo
non tengo il passo
è la sera collasso
sono invecchiato
un buon vino
non puoi berlo
appena sveglio al mattino
il tempo
che invenzione fugace
la lingua falsa
ma la ruga
non è mendace
nell'isola serena
il vento tace
ma il bisbiglio
non dà pace
mercoledì 18 novembre 2015
Vedere
Si spezzano
le mie ossa
come ramoscelli
stretta
la gabbia che mi limita
voglio respirare l'universo
quei luoghi ameni
che sereno visitai
ove ti vidi spoglia
di ogni ipocrisia
le tue paure
aperte come prostitute
la tua grande sete
oltre
oltre ogni pudico timore
tigre e gatta
acqua e terra
grotta e porto
so chi sei
e questo
ti fece fuggire
le mie ossa
come ramoscelli
stretta
la gabbia che mi limita
voglio respirare l'universo
quei luoghi ameni
che sereno visitai
ove ti vidi spoglia
di ogni ipocrisia
le tue paure
aperte come prostitute
la tua grande sete
oltre
oltre ogni pudico timore
tigre e gatta
acqua e terra
grotta e porto
so chi sei
e questo
ti fece fuggire
sabato 14 novembre 2015
Parigi
Cerco di non scrivere sull'onda dell'emotività, devo mantenere lucidità. Non è facile. Non lo è perchè tutto ciò ha una logica, perversa ma pur sempre logica, ma è disumano. E allora mi chiedo cosa può generare tanto odio? Chi lo ha generato, coltivato, cresciuto? L'errore da evitare, sempre non solo ora, è quello di rispondere con altro odio. Dobbiamo chiederci la causa di tutto questo. Dobbiamo avere il coraggio di interrogarci di riconoscere i nostri errori e orrori. La logica di esportare democrazia e di difendere gli interessi degli amici ad ogni costo è altrettanto perversa. Si perchè dietro nobili propositi si celano, nemmeno tanto, desideri egemonici. Finita la guerra fredda gli equilibri geopolitici sono mutati e l' occidente, tutto, noi italiani compresi, abbiamo avallato guerre in nome delle democrazia che in realtà avevano ed hanno l'obiettivo del controllo di aree del mondo. Abbiamo destabilizzato ampie aree, generato atroci sofferenze alle popolazioni alimentato nuovi e vecchi odi. Possiamo soffermarci sulla qualità tecnica del terrorismo, dire che hanno elevato le loro capacità che dispongono di supporto di mezzi e di tecniche di guerra. Ma l'analisi la lasciamo alle intelligence. Ciò che ora interessa è osservare dalla corretta prospettiva. Dividere tra mostri e buoni non solo non serve che ad alimentare tensioni ma ci porta alla logica di scontro senza soluzione. Noi abbiamo generato i fantasmi che ci tormentano. Noi li abbiamo istruiti, armati. Noi abbiamo creato l'humus del fondamentalismo. Non voglio affermare che le colpe siano solo del l'Occidente sarebbe non ricomprendere la realtà. Pongo solo una visuale del problema che tendiamo a non vedere. Se perverranno gli impulsi schizofrenici e gli odi religiosi non faremo che alimentare gli spettri del passato. Vi è un altro aspetto che si interseca ed è il dramma dei profughi. Di fronte ad una opinione pubblica divisa e lacerata dinnanzi a questa epica migrazione si corre il rischio serio di accentuare queste divisioni dove, da una parte, vi sono anime che sostengono l'accoglienza ed altre che invece sono per il respingimento. Temo che questo conflitto sia destinato a durare a lungo. A nulla sono servite le ammissioni di alcuni leader occidentali ( Blair ad esempio) sugli errori delle guerre per la democrazia. Coraggio, solo il coraggio di cambiare politica, filosofia di vita potrá dare un po' di pace a questo martoriato mondo.
martedì 10 novembre 2015
Moto perpetuo
Resto in attesa
dell'alba
di un giorno
che non vuole nascere
Secolare
il suo andirivieni
non si turba
dei miei pensieri
E nemmeno
si cura
degli occhi stanchi
nella penombra
della sinuosa figura
con le mani sui fianchi
E il giorno rinasce
lo cullo,
lo abbraccio
questo cucciolo
in fasce
dell'alba
di un giorno
che non vuole nascere
Secolare
il suo andirivieni
non si turba
dei miei pensieri
E nemmeno
si cura
degli occhi stanchi
nella penombra
della sinuosa figura
con le mani sui fianchi
E il giorno rinasce
lo cullo,
lo abbraccio
questo cucciolo
in fasce
sabato 7 novembre 2015
Di tanto in tanto
Di tanto in tanto
ricordo,
quantunque tu
ancora mi accompagni,
i luoghi in cui
masticammo memoria
vacua promessa
l'attraversar il corso
di tanto in tanto
dimentico
il paranoico suono
della pioggia
e corre sull'etere
la tua statuaria schiena
e l'immagine si sfuoca
nella nebbia
che odora di castagne
di tanto in tanto
di lontano
cammino solitario
con le scarpe
in mano
ricordo,
quantunque tu
ancora mi accompagni,
i luoghi in cui
masticammo memoria
vacua promessa
l'attraversar il corso
di tanto in tanto
dimentico
il paranoico suono
della pioggia
e corre sull'etere
la tua statuaria schiena
e l'immagine si sfuoca
nella nebbia
che odora di castagne
di tanto in tanto
di lontano
cammino solitario
con le scarpe
in mano
domenica 5 luglio 2015
tempo
Un giorno ti ricorderai
di me
la paura non ti ha
dato ragione
lascerai tutto com'é
senza rimpianto ne discussione
e forse allora saprai
nei lunghi viaggi
quanto ti amai
Soli si nasce
soli si muore
lunedì 1 giugno 2015
soli
Ti ho disprezzata
con tanto livore
ti ho odiata
senza pudore
eppure tu
fedele come nessuna
sempre al mio fianco
discreta taciturna
come la luna
prima che ti dicessi
che da tutto si fugge
tranne
che da se stessi
mi insegnasti
si può essere uomini
senza sfoggiare fasti
ti cerco in questa moltitudine
ti amo ti supplico
abbracciami
compagna solitudine
sabato 30 maggio 2015
Napoli
Riscopro in te
antiche orme
di quell'orgoglio
che attraversò i secoli
nei vicoli bui
l'odore del silenzio
che si fa luce
nelle piazze marinare
sarai per me
sempre
la vittoria dalle ali spezzate
e desiderio
corona di gemme
e spine
martedì 26 maggio 2015
giovedì 7 maggio 2015
Dimenticare
La tua essenza svanirà
col sudore
di notti lunghe secoli
animate da fantasmi
e tornerai
mortale tra i mortali
solo la pioggia sottile
canterà sui vetri
e come astri pallidi
brilleranno i mie occhi
sabato 18 aprile 2015
Adelante
Pallido
come la mia natia pelle
di quel candore malaticcio
il sole
la madre non é più gravida
e il seno più non sfama
la notte greve
o forse l'alba
cala il silenzio come nebbia
sopra gli alberi snelli e muti
l'anima umida
partorisce neve
e tutto acquieta
e ora
senza rabbia il vento
accarezza
il solitario scafo
tra oceaniche onde
Adelante
Pallido
come la mia natia pelle
di quel candore malaticcio
il sole
la madre non é più gravida
e il seno più non sfama
la notte greve
o forse l'alba
cala il silenzio come nebbia
sopra gli alberi snelli e muti
l'anima umida
partorisce neve
e tutto acquieta
e ora
senza rabbia il vento
accarezza
il solitario scafo
tra oceaniche onde
la mia natia pelle
di quel candore malaticcio
il sole
la madre non é più gravida
e il seno più non sfama
la notte greve
o forse l'alba
cala il silenzio come nebbia
sopra gli alberi snelli e muti
l'anima umida
partorisce neve
e tutto acquieta
e ora
senza rabbia il vento
accarezza
il solitario scafo
tra oceaniche onde
giovedì 12 febbraio 2015
Ciò che siamo
Non ho nulla da dire
a te che mi ascolti
trascinando i passi
non mi appartiene
ne ora ne poi
da biblioteche impolverate
sgorgano
come acqua
antiche verità
da bocche inviolate
infelici miserie
dell'umanità
sabato 7 febbraio 2015
Ordinarietà
Sibilo tremule
Di ordinarie ore
Monumento gotico
Di stanchezza
Eppur e' lieve
L'andar di passo lento
Accanto alla malinconia
Da sempre amica mia
Mia luna e satellite
Ombra velata
M'appartiene
sabato 24 gennaio 2015
Adrenalina
Fummo come gli astri
di luce propria
nebulose di polveri fosforescenti
nelle spirali delle notti
di luce propria
nebulose di polveri fosforescenti
nelle spirali delle notti
fu facile sorridere
così videro
pellicano d'acqua dolce
mi sentii
a rigurgitar passato
alienare il presente
in un tempo senza gloria
in lontananza un Gemito
tutto sará storia
così videro
pellicano d'acqua dolce
mi sentii
a rigurgitar passato
alienare il presente
in un tempo senza gloria
in lontananza un Gemito
tutto sará storia
rimorso
Vorrei mitigare il vento
il brusio di ancestrali limiti
dimmi dove nacque la tua sete
in quali bocche attingesti acqua
in quali ventri sognasti
dimmi
fui, sono
in qual tempo annegasti
nei rimpianti abbaiò il cane
nei mie ricordi sei la rugiada
che il sole svanisce alla vista
e mi inumidisci l'anima
sono il peso della realtà
che le tue labbra morde
bevo il tuo sangue asprigno
mi perdonerai?
il brusio di ancestrali limiti
dimmi dove nacque la tua sete
in quali bocche attingesti acqua
in quali ventri sognasti
dimmi
fui, sono
in qual tempo annegasti
nei rimpianti abbaiò il cane
nei mie ricordi sei la rugiada
che il sole svanisce alla vista
e mi inumidisci l'anima
sono il peso della realtà
che le tue labbra morde
bevo il tuo sangue asprigno
mi perdonerai?
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