martedì 31 marzo 2020

E VENNE LA NOTTE

Venne la notte
lunga come l'inverno
torrida come l'estate
lenta,
lenta,
lenta
passammo a mungere il tempo
come insonni
a levigare bare
la tua dimenticanza sfiori
le mani pallide coprirti
incredule il viso
che sognavi aria, erba e cielo
il cinguettio dei passeri
le note di una canzone
tu, che dicevi
siamo tutti fratelli
e ora le sirene
portano il triste lamento dei morti
nel silenzio spettrale
E' ancor lunga la notte
imprevedibile,
come la primavera
esule e scalza
fragile argilla
che ancora sogni
il pane e il mare
tremi
come le foglie in autunno
verrà l'alba
e avrà il colore del grano



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