Signor Renzi,
lei vuole venderci per modernità la rinuncia ai diritti, il sogno americano, il precariato, una scuola, quella pubblica, senza risorse ne sostegno. Non ci ha convinto, ne ci convincerà. Il diritto al lavoro ci é costato lotte e sangue, non si toglie a chi c'è l'ha ma si estende a tutti i lavoratori. Oggi essere di sinistra, come lei dice e forse crede di essere, non è dividere i lavoratori, depauperarli dei diritti, non è nemmeno deresponsabilizzare lo Stato dal dovere di dare a tutti lavoro e vita dignitosa con pari opportunità. Lei parla di Steve Job quale esempio da seguire, io le dico che il sogno americano ha illuso intere generazioni ed è miseramente fallito. Per un Steve Job ci sono milioni di altri che non hanno opportunità, che pur avendo idee non hanno accesso ne al credito ne al lavoro. Dire "fate come Steve" e diventerete come lui è come dire agli studenti: studiate che diventerete Einstein. La proporzione è la stessa, un genio/milioni di normali. E' questo modo di pensare individualista e qualunquista che la pone lontano dai valori della sinistra. Ripensare i rapporti tra gli uomini, ridistribuire la ricchezza, riappropriarsi del senso dello stato, creare una coscienza ecologica e civica, questa è la sinistra. Ridare dignità all'essere, garantire lo studio quale risorsa imprescindibile per creare un mondo migliore. Questa è la sinistra . Non serve la meritocrazia, serve una rivoluzione culturale perché prima che economica viviamo una crisi di valori, viviamo in un paese dove l'omertà la corruzione il vendersi sono dei furbi. Lei comprenderà che un paese dove gli onesti sono considerati fessi è un paese senza dignità e senza futuro. Cominciamo con il togliere risorse agli armamenti, agli sprechi della politica, alla corruzione alla evasione e destiniamoli alla cultura a costruire una scuola pubblica, non privata, che aggreghi e crei coscienze. E non ci venga nemmeno a dire che con 80 euro in più al mese risolviamo i problemi quando i grandi capitali non sono reinvestiti. L'austerità è una invenzione di coloro che vogliono controllare le masse. I sacrifici chiesti sono, come sempre, unilaterali. Chi stava bene sta meglio gli altri peggio. Se vuole dare speranza a questo paese si sieda al tavolo con le parti sociali e condivida un percorso di crescita e legalità. Mi permetto di consigliarle gli scritti di Gramsci in particolare " la storia insegna peccato non abbia scolari".
sabato 25 ottobre 2014
martedì 14 ottobre 2014
Così
Dimentichiamo
che così è la vita
precarietà di un sorriso
danzare su un burrone
e su in alto
l'aria è rarefatta
manca il senso
della condivisione
dimmi se non è guerra
guardare e non vedere
non meritiamo
o forse
questo è il destino
che così è la vita
precarietà di un sorriso
danzare su un burrone
e su in alto
l'aria è rarefatta
manca il senso
della condivisione
dimmi se non è guerra
guardare e non vedere
non meritiamo
o forse
questo è il destino
venerdì 10 ottobre 2014
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